Buon giorno meraviglie!
Oggi vi parlo del romanzo “Una Cenerentola a Manhattan” opera terza dell’autrice Felicia Kingsley.
Dopo il successo di “Un matrimonio di convenienza” e “Stronze si nasce” l’autrice è tornata in libreria l’8 Novembre con un romanzo che si ispira ad una delle principesse più conosciute e amate dalle donne di tutte le età: Cenerentola!
Autore: Felicia Kingsley
Editore: Newton Compton
Pagine: 407
Costo: 10.00 €
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Sinossi. “Un paio di scarpe possono cambiarti la vita” è una frase che non ha mai convinto Riley, e i colpi di fulmine per lei sono sempre stati e rimangono un fenomeno atmosferico. Orfana da quando aveva dieci anni, a ventisette ha tutt’altro a cui pensare: una matrigna succhia-soldi che le inventa tutte per ostacolarla; due sorellastre aspiranti web star, sempre impegnate a tiranneggiarla; tre lavori che deve fare per riuscire a vivere nella Grande Mela; e, per non farsi mancare nulla, il romanzo a cui sta lavorando da due anni e che sogna di poter pubblicare. Ma a New York le occasioni sono dietro l’angolo e un galà in maschera a Central Park potrebbe rappresentare il trampolino perfetto per realizzare il suo sogno. Quello che Riley non ha considerato è che a una festa del genere si possono fare anche incontri inaspettati… E proprio per colpa di uno speciale paio di scarpe si ritrova, proprio lei, da un giorno all’altro, a divene la protagonista della favola più romantica di sempre nella città dove tutto può succedere.
Recensione di “Una Cenerentola a Manhattan”
Parlare di Cenerentola senza cadere in almeno uno dei classici chichè non è semplice, specialmente per noi donne. Dobbiamo ammettere che la beneamina dai capelli biondi e la scarpetta di cristallo, ha sempre rappresentato, da generazioni, il modello di fiaba e amore su cui bambine, poi diventate donne, hanno iniziato a sognare. Passare da “sguattera” a principessa, compiendo il famoso “salto di qualità” nella scala sociale ed economica, ha da molti decenni costituito l’ideale romantico al quale ispirarsi.
La Cenerentola che la Kingsley crea, in parte sdogana questo modello antropologico, rivolgendosi ad una visione moderna di donna: quella che sa cosa vuole e raggiunge i suoi obiettivi da sola, con sacrificio e dedizione. Diversa dalla timida “eroina” Disney veste con abiti larghi, maschili e non è propriamente una ragazza tutta tacchi e trucchi.
La Cenerentola di Manhattan si chiama Riley Moore, ha 27 anni, è bionda, alta, occhi magnetici e una laurea in giornalismo alla Columbia University, seguita da tutta una serie di master e tirocini (anche presso Vogue).
A questo punto vi starete chiedendo cosa centri Cenerentola con una giovane ragazza di successo…
Sembrerebbe tutto molto bello, se non fosse che a dieci anni la piccola Riley perse improvvisamente l’ultima figura genitoriale rimastale: il padre, Edward Moore. L’uomo, poco tempo prima, aveva sposato Mathilda Tremaine, una donna piacente e ambiziosa, con alle spalle un’unione fallita e due figlie, per far avere alla piccola Riley una figura femminile con cui crescere e confrontarsi. Ma a meno di una settimana dalla morte del padre, la matrigna decide di vendere la casa nel West Side, l’unico luogo ricco di ricordi della sua infanzia con il padre e la madre.
Trascorsi otto anni e con la lettera di ammissione alla Columbia University tra le mani, Riley sa benissimo che le occorrono molti soldi per potersi permettere la retta scolastica, e chiede a Mathilda i fondi che i genitori avevano messo da parte per i suoi studi, fondi che a detta della donna non esistono, in quanto il padre al momento della morte era ricoperto di debiti.
Davanti all’ipotesi di abbandonare per sempre il suo sogno, ma tenere la piccola percentuale di quote della rivista creata dalla madre, decide di sacrificare queste ultime donandole alla matrigna, per poter studiare e farsi una posizione da Stylography.
Dopo sette anni e la laurea tra le mani, finalmente può ambire a lavorare come giornalista per il giornale di moda fondato dalla madre Linda Foster: Stylography. Ma le sue rosee aspettative vengono subito rovinate dalla malefica Mathilda, che pretende che lei faccia da stagista per qualche tempo. Tornata nel grande, ma poco, affettivamente, accogliente loft da circa 400 mq, nota subito che non c’è più spazio per lei. C’è una palestra, una spa, e tanto altro, ma la sua camera non c’è più… è diventata la cabina armadio di una delle sorellastre.
Costretta a trovare subito un posto in cui vivere per avere un minimo di autonomia, inizia a fare ben quattro lavori: la stagista da Stylography, la dogsitter per i coniugi Paulson e la barista in un locale gay. Volete sapere il quarto? Sarà una sorpresa!
Riley è disincantata, spinta dalla necessità di autonomia, soldi e dalla voglia di sfondare nel mondo editoriale.
E’ da anni che lavora al suo grande sogno: un libro…anzi un thriller. Una storia forte, che manifesta dolore e vendetta, la stessa, che in proiezione, desidererebbe ottenere per se stessa, davanti alle angherie subite dalla matrigna e dalle sorellastre per anni. Non a caso il titolo è La sopravvissuta.
Quando scopre che ad un noto evento, quale il Global Media Gala, sarà presente anche il noto editore Brock Firth, fa promettere alla matrigna di portarla con se. Corregge la bozza del thriller per diverse notti dopo il lavoro, in compagnia degli amorevoli coniugi Paulson, e riesce ad arrivare pronta per la serata, se non fosse che Mathilda ha altri piani per lei…
Il tema della serata del GMG ? “Sogno di una notte di mezza estate” in cui tutti i volti dei presenti, dovranno essere coperti da una maschera fino allo scoccare della mezzanotte.
Magicamente, la fata madrina Deva ha un abito speciale per lei e il topino Romeo, make up artist e stylist, può finalmente “modellare” la sua “amica maschiaccio” rendendola quanto più vicino ad una principessa si possa immaginare. Il tocco magico? Le scarpe non ancora sul mercato di Louboutin, dal valore di trecento mila dollari, il cui nome è già un programma: The Dream.
“La seta color ghiaccio che le rivestiva era liscia e impalpabile e sulle punte brillava una pioggia fitta di diamanti e zaffiri…”
Con una serie di peripezie, la Cenerentola dall’abito celeste, le scarpe dalla suola rossa ricche di cristalli e una chioma bionda lunga e voluminosa, passeggia tra la folla di maschere, in attesa di scorgere quella che dovrebbe essere indossata dall’editore. Il piano? Mettere nella tasca della giacca dell’editore Brock Firth, la chiavetta USB con La sopravvissuta e andare via dalla festa. Solo che per la fretta, nelle scale, basta poco per cadere…
Ci sono diversi modi per avere culo, caderci sopra è uno di questi.
“Mi permetta di aiutarla. Si è fatta male?”, chiese lui guardandola.
Degli occhi blu dietro una maschera dello stesso colore, la stavano inseguendo da tempo tra la folla. Un principe azzurro che si dichiara più simile ad un pirata, la cerca e la trova…
“E se io non fossi venuta al gala stasera?”
“Ti avrei aspettata comunque”, le mormorò accarezzandole le labbra con le sue.
“Solo che non l’avrei mai saputo”
A mezzanotte, entrando in metropolitana, un piede si incastra nelle portiere della metro e Riley perde una delle scarpe, che rimane nelle mani del principe pirata.
Da questo momento in poi, tutta Manhattan sarà tappezzata di schermi con la foto della Cenerentola di spalle e centinaia di ragazze tenteranno di fingersi lei…
Riuscirà il principe pirata a trovarla? Lei riuscirà ad esaudire i suoi sogni? Ma soprattutto, la dura Riley, cambierà idea sul fatto che un paio di scarpe possano cambiare la vita di una donna?
Il libro si legge in poco tempo, grazie ad una scrittura scorrevole e alla presenza di numerosi discorsi diretti, che conferiscono alla lettura una velocità d’azione non indifferente. La trama, nelle linee essenziali è quella di Cenerentola, resa moderna dai numerosi aspetti sopra elencati, ma anche da altri che scoprirete man mano che divorerete le pagine. Lo stile è allegro e tipico del “modello Kinsella”, già brillantemente collaudato nei due precedenti romanzi dell’autrice: “Matrimonio di convenienza” e “Stronze di nasce”, caratterizzato da un susseguirsi di eventi che rendono impossibile al lettore capire come la storia possa concludersi.
Ve lo consiglio se volete per qualche ora staccare la mente dal mondo reale e immergervi nella lettura di una favola moderna.
Sulle scarpe era appiccicato un semplice Post-it, scritto a mano.
Avevi ragione: chi si accontenta, muore. Dillo pure a chi vuoi.
La Cenerentola di Manhattan
Maria Antonietta Azara